Una ricerca sperimentale avanzata ha dimostrato la capacità dei microRNA 92A e 133, applicati allo stent coronarico di II generazione, di svolgere un'azione selettiva sui tessuti coronarici, inibendo la crescita del tessuto neointimale (e quindi inibendo la ristenosi), ma allo stesso tempo favorendo la crescita del tessuto endoteliale, in grado di limitare il rischio di trombosi tardiva.
Una ricerca sperimentale avanzata ha dimostrato la capacità dei microRNA 92A e 133, applicati allo stent coronarico di II generazione, di svolgere un'azione selettiva sui tessuti coronarici, inibendo la crescita del tessuto neointimale (e quindi inibendo la ristenosi), ma allo stesso tempo favorendo la crescita del tessuto endoteliale, in grado di limitare il rischio di trombosi tardiva.
Presidente SIC, Professore Ordinario di Cardiologia. Dir. Dip. di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università Magna Grecia, Catanzaro
Patologie: Cardiopatia ischemica , Ristenosi intrastent
Specialità: Cardiologia , Cardiologia interventistica
Tags: Rivascolarizzazione coronarica percutanea
ESC 2016 - Roma




ESC 2016: come ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari




TAVI: questa opzione è irreversibile e va ampliata


Le principali linee guida di ESC 2016 e gli studi in evidenza


Micra Leadless Transcatheter Pacing System: study results




Hypertension: the debate on the SPRINT study results


Ipertensione: il dibattito sui risultati dello studio SPRINT


Implantable devices: the next step in remote monitoring




Studio Ensure-AF: Edoxaban ottima alternativa a Warfarin





